Mentre sullo shop e nelle fumetterie di Leviathan Labs sono disponibili i capitoli 4 delle serie del Leviathan Verse, Baron Savitch, Iron Ace e Black Bat, a fare da contraltare a chi fa a pezzi la propria realtà in nome di qualcosa di più alto, una nuova testata approfondisce un personaggio già noto.
Duke of Darkness, ex-super eroe che agisce nell’ombra del suo glorioso passato per risanare un ego ferito e soddisfare la sua sete di potere. Il male non è mai stato così affascinante.
Un universo di super eroi tragicamente umani, che riscrivono una nuova epica futuristica e ipertecnologica, portandosi dietro dilemmi interiori che trascendono il tempo e lo spazio.
I diversi archi narrativi continuano il loro sviluppo: gli eroi affrontano percorsi non determinati, cercando di decifrare la realtà che li circonda… e di sopravvivere.
La loro è una discesa verso la ricerca della verità che li obbliga ad affrontare i propri ideali, il proprio passato, la propria famiglia, in modo distruttivo e con il rischio di ritrovarsi soli con la terra bruciata intorno.
In questo primo capitolo , attraverso una narrazione che viaggia su due linee temporali, si scoprono le origini del Duca.
Da un lato la Berlino del 1945 con l’esercito tedesco che si è appena arreso. Un incidente farà entrare in contatto un soldato con un materiale di origine sconosciuta: questo donerà al soldato poteri straordinari.
Dall’altra la Russia degli anni ’80 con un Duca ormai in età avanzata, ex supereroe della madre Russia che si racconta alle camere di un giornalista.
Pochi gli elementi svelati fino a questo punto, ma necessari a porre le basi di un personaggio che sarà cruciale per il Leviathan Verse.
Massimo Rosi, fondatore di Leviathan Labs e deus ex machina di questo nuovo universo di eroi racconta:
“L’idea di dare vita ad un universo narrativo nasce durante le lezioni che tenevo alla Scuola Internazionale di Comics agli studenti di sceneggiatura del secondo anno. Al fine di lavorare sullo “svecchiamento” di alcuni personaggi, in modo che potessero perdurare per più generazioni, facevo scegliere loro un personaggio di pubblico dominio e glielo facevo rimodernizzare come meglio credevano. Su quello, dovevano strutturare una mini serie di 4 o 6 albi in formato americano.
Ho iniziato questo tipo di lezioni ispirato da quello che fu il mio docente, Onofrio Catacchio, trasformandole in un esercizio pratico di scrittura per giovani sceneggiatori. Ci sono voluti alcuni anni per capire che potevamo farci qualcosa di più con questo tipo di impostazione.
Il grande input è avvenuto, se non ricordo male, un paio di anni fa, quando ho iniziato a lavorare per Chapterhouse/Lev Gleason. Loro fanno questo tipo di “svecchiamento” dei vecchi supereroi di dominio pubblico già da tempo, con Cap. Canuck, American Daredevil, Captain Battle, ecc… Un tipo di prodotto molto inclusivo e “young”. Ho pensato che avremmo potuto farlo anche noi, creando un universo condiviso con una serie di eroi di dominio pubblico, “Leviathanizzandoli”, dando loro uno stile brutale, orrorifico, a tratti tragico, ma allo stesso tempo attuale e politico. Ed ecco che siamo partiti con i nostri primi tre (super) eroi tragici.”