Dopo oltre 10 anni dalla prima pubblicazione, Dragon Ball Z: la Battaglia degli Dei sta per tornare nelle sale italiane, con una doppia pubblicazione. Dal 17 al 19 Marzo potremo infatti vedere la versione doppiata in italiano, ma solo il 16 Marzo avremo la possibilità di scoprire una versione originale con sottotitoli in italiano contenente ben 20 minuti di scene inedite. Quest’ultima è la versione che noi di Penna di Corvo abbiamo potuto vedere in anteprima, e possiamo dirvi che cosa ne pensiamo.

Tra risate e azione, Dragon Ball non invecchia mai
Esattamente come 10 anni fa, Dragon Ball dimostra ancora una volta di essere un brand geniale, i cui stilemi narrativi, così come i design dei personaggi, sono incapaci di invecchiare. Complice la mano del maestro Akira Toriyama, che in Battle of Gods è estremamente presente.
Un film divertente, che alterna con genuinità azione epica e spettacolare a sequenze di humor demenziale, così come il manga originale si è sempre mostrato in grado di fare. Ed ecco che passiamo dal frenetico scontro tra i protagonisti e il dio della distruzione Beerus, a una spassosa gag durante un match di carta, forbice e sasso.

Il personaggio di Lord Beerus sintetizza, in questi termini, la capacità di Toriyama di far coniugare i due lati, quello action e quello comico, della sua opera. Personaggio originale, scritto e disegnato appositamente per questo lungometraggio, egli è tanto un avversario temibile per i nostri protagonisti (indubbiamente la più grande minaccia che abbiano mai affrontato), quanto un simpatico comprimario impacciato e spassoso.
Lo stesso vale per Whis, il suo assistente. Tutte le scene che li vedono protagonisti, sin dalla loro prima apparizione, mirano a costruire un senso di simpatia nei loro confronti, piuttosto che a farceli conoscere come i “nemici di turno”. Un po’ come accadeva con Majin Bu nell’ultimo arco narrativo del manga (o dell’anime, se siete cresciuti con la serie animata).

Ma l’azione e gli emozionanti scontri colorati ricchi di trasformazioni e effetti speciali non passano certo in secondo piano, anzi. Tolto qualche stucchevole modello 3D, lo scontro finale tra Beerus e Goku (che sfoggia nel film per la prima volta la forma del Super Saiyan God) è visivamente avvincente, animato con passione ed estremamente spettacolare, per un finale da brividi al cardiopalma.
Ed ecco che in questo perfetto equilibrio vive Dragon Ball e l’opera di un autore del calibro di Toriyama. Guardare Dragon Ball Z: la Battaglia degli Dei significa tornare bambini, incontrare di nuovo dei vecchi amici e riscoprire le emozioni che Dragon Ball sa regalare. Per questo l’occasione di guardarlo in una sala cinematografica è, almeno per un fan, imperdibile.
20 minuti tagliati…per una ragione
Non è strano che, in caso di re-release di una pellicola, questa torni in sala con dei contenuti inediti. Si tratta di una mossa pensata per vendere il già visto, e offrire al consumatore un’esperienza che sia anche solo minimamente diversa da quella che ha già vissuto. Tali contenuti inediti sono spesso le scene tagliate in fase di montaggio, eliminate perché ingombranti, per rispondere a esigenze di brevità circa il minutaggio o per qualsivoglia altra ragione.
Battle of Gods non fa eccezione: i 20 minuti di scene inedite corrispondono a scene tagliate. Da una parte viene da pensare, guardando questa versione estesa, che tali scene siano state tagliate per una ragione. Spesso diluiscono inutilmente il racconto, appesantiscono alcune sequenze e non si incastrano bene con alcune scelte di montaggio. Dall’altra, l’appassionato di turno potrà non solo godersi del nuovo materiale, ma anche comprendere come quel materiale è stato poi ripensato e riadattato nella serie televisiva uscita qualche anno dopo, che riparte proprio dagli eventi di questo film. Insomma, una chicca per appassionati.

In conclusione, questa nuova pubblicazione è un’operazione riuscitissima: offre la possibilità a chi non l’ha mai avuta di vedere la Battaglia degli Dei sul grande schermo. Chi invece ne ha già avuto modo, potrà scoprire un nuovo contenuto o, semplicemente, vivere nuovamente l’esperienza in sala.