Dietro le quinte di Arda: le lettere di Tolkien

Ogni grande storia è il frutto di un lungo percorso fatto di riflessioni, dubbi e intuizioni. Un percorso che io stesso ho vissuto, e sto vivendo, nella meticolosa preparazione del mio romanzo: Risveglio. Nel caso di J.R.R. Tolkien, per me una fonte enorme di ispirazione, questo viaggio creativo è stato meticolosamente documentato in una serie di lettere che oggi rappresentano una miniera d’oro per chiunque voglia esplorare le profondità della sua opera. Pubblicate postume, queste lettere non solo svelano il dietro le quinte della creazione della Terra di Mezzo, ma ci offrono anche uno sguardo intimo sulla mente di un autore che ha trasformato per sempre la letteratura fantastica.

Le lettere come chiave di lettura

La prima volta che ho avuto tra le mani “The Letters of J.R.R. Tolkien”, sono rimasto colpito dalla loro straordinaria sincerità. Tolkien scriveva con disarmante onestà ai suoi amici, familiari ed editori, lasciando trasparire non solo il suo amore per la narrazione, ma anche il suo profondo legame con le storie che stava creando. Scorrendo queste lettere, si scoprono dettagli affascinanti sulla genesi delle sue opere: dall’evoluzione de Il Silmarillion alla complessa costruzione de Il Signore degli Anelli, fino agli scambi con il suo editore riguardo alla pubblicazione de Lo Hobbit. Un aspetto che emerge chiaramente è quanto Tolkien considerasse la mitologia della Terra di Mezzo non solo un’opera letteraria, ma un’estensione della sua visione del mondo. In una lettera del 1951, ad esempio, spiega che la sua narrativa è profondamente intrecciata con la sua fede e la sua filosofia: per lui, il mondo immaginario che aveva creato non era un semplice passatempo, ma un tentativo di dare forma a un’epica che riflettesse la sua concezione della vita e della spiritualità.

Il Silmarillion e il sogno di una mitologia inglese

Tra le lettere più significative, ce n’è una in cui Tolkien rivela il motivo che lo spinse a scrivere Il Silmarillion. Fin da giovane, sognava di creare una mitologia per l’Inghilterra, qualcosa di paragonabile ai cicli epici norreni o alle saghe arturiane, ma radicato in una sensibilità più vicina alla sua terra e alla sua cultura. Tuttavia, come lui stesso ammette in una lettera del 1951, “la mia opera è cresciuta oltre il mio controllo”. Questo ci mostra un lato spesso sottovalutato dell’autore: il conflitto interiore tra la volontà di dare coerenza al suo mondo e la consapevolezza che la sua creatura letteraria aveva preso vita propria, sviluppandosi ben oltre le sue aspettative iniziali. Io vedo anche una meravigliosa metafora tra il potere dell’Anello, che su Tolkien viene esercitato attraverso la scrittura. Il Silmarillion, con la sua ricchezza di miti, genealogie e storie, rimase per lui un “work in progress” per tutta la vita, tanto da non riuscire mai a considerarlo davvero concluso. La creazione artistica quindi è un processo in continua evoluzione, sempre aperto a nuove interpretazioni e riscritture.

I grandi temi dell’opera di Tolkien

Le lettere ci offrono anche una prospettiva unica sui temi fondamentali che attraversano le sue storie. Uno degli esempi più significativi riguarda il personaggio di Frodo e la sua lotta interiore. In una lettera, Tolkien scrive che il fallimento di Frodo nel distruggere l’Anello non è un difetto della narrazione, ma una scelta deliberata: “Non è un eroe perfetto, ma un simbolo della fragilità umana di fronte a prove insormontabili”. Una riflessione che aggiunge una nuova profondità al suo viaggio: Frodo non è il tipico eroe invincibile, bensì un personaggio reale, con limiti e debolezze, il cui coraggio risiede proprio nella sua capacità di portare il peso del fardello fino all’ultimo istante. Un altro tema centrale nelle lettere di Tolkien è il legame tra creatore e creazione. In una lettera del 1954, scrive: “La creazione letteraria è un atto di sub-creazione, in cui l’autore partecipa al dono divino della creazione”. Qui si svela la sua visione quasi sacra dell’arte: per Tolkien, immaginare e costruire mondi non era semplicemente un esercizio di fantasia, ma un modo per riflettere la bellezza e la complessità del mondo reale.

Un invito a scoprire Tolkien attraverso le sue lettere

Se non avete mai letto le lettere di Tolkien, vi invito caldamente a farlo. Sono molto più di una semplice raccolta di corrispondenza: rappresentano un viaggio all’interno della mente di un autore che ha trasformato la narrativa fantastica, mostrando quanto la creazione di un mondo immaginario possa essere profondamente radicata nelle esperienze personali, nella filosofia e nella fede. Attraverso queste pagine, possiamo davvero veder nascere e svilupparsi la Terra di Mezzo, comprendere il tormento e la passione dietro le sue storie, e soprattutto percepire il legame indissolubile tra autore e opera.

Quale aspetto del processo creativo di Tolkien vi affascina di più? Ci sono domande che vi siete sempre posti sulla genesi della Terra di Mezzo? Scrivetemi qui i vostri pensieri e ne parleremo insieme nel prossimo articolo! Ci vediamo il mese prossimo per continuare questo viaggio straordinario nella Terra di Mezzo!

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