Casi Metaumani vol.1

Bentornati amici di Penna di Corvo!

I disegni sono affidati ai tre stili molto diversi tra loro di Alessandro Vitti, Enrico Vassallo, Gabriele Cerino, Giulio Faggiani, Giulio Rincione e Marianna Pescosta. Va sottolineato che è stata lasciata carta bianca ai disegnatori per quanto riguarda lo stile da adottare, ottenendo cosi tavole uniche e di forte impatto grafico.

RACCONTARE ATTRAVERSO IL DISEGNO

Il racconto apre con un antefatto che fa da apripista, e serve da espediente per poter raccontare le diverse esperienze che i vari pazienti hanno col le loro patologie. L’esplosione del laboratorio del dott. Michael Gendis, con al suo interno diversi casi di pazienti speciali, sfocia in rivolta.

La società, in ogni sua forma, ha sempre puntato ad omologare gli individui per meglio controllarli, tendendo ad emarginare o ghettizzare le minoranze e le diversità.

I disegni hanno un peso specifico in queste storie, senza avere nulla da invidiare anche ai più blasonati fumetti Marvel.

ALINA

La prima storia di Casi Metaumani è quella di Alina, ragazza con un sogno nel cassetto: diventare una top model. Questo l’ha resa schiava del suo aspetto, fino a portarla a soffrire di anoressia. Ruolo chiave in questo tipo di disturbo l’ha giocato per decenni la società e le aziende di moda, che per decenni hanno portato avanti uno stereotipo di bellezza errato e malato, appunto Metaumano.

I disegni di Giulio Rincione raccontano perfettamente quella che è la problematica: il suo tratto spigoloso riesce ad enfatizzare le trasformazioni corporali che colpiscono chi soffre di anoressia e le problematiche che derivano da questo disturbo. Impossibile negare che, leggendo la storia, si venga colpiti da un senso di inquietudine.

Fortunatamente la società sta cambiando tendendo, soprattutto negli ultimi anni, ad estendere i canoni anche oltre la taglia 38, facendo delle imperfezioni un punto a favore della nostra unicità.

RICHARD

La seconda storia, affidata al tratto di Alessandro Vitti, affronta la schizzofrenia con delle soluzioni grafiche pazzesche. Il mondo visto in maniera distorta le manie di persecuzione cui il protagonista Richard è vittima lo porteranno a perdere, attraverso le sue azioni, a perdere l’azienda e la famiglia. Le figure oscure che vede ovunque sono davvero inquietanti, e l’utilizzo di una suddivisione della tavola in frammenti di vetro è davvero interessante.

DAVID

La terza storia vede protagonista David, giovane Hikikomori. l termine significa letteralmente “stare in disparte” ed è usato in gergo per indicare coloro che decidono di ritirarsi dalla vita sociale per lunghi periodi (da pochi mesi fino a diversi anni), chiudendosi in casa, senza avere alcun contatto diretto con il mondo esterno.

Tematica questa sempre più frequente, in un mondo sempre più collegato ma che vede i rapporti interpersonali perdersi dietro a degli schermi. In questa parte i riferimenti all’antefatto di cui parlavamo prima è più insistente.

Il giovane si rifugia nel suo mondo virtuale, quello di un videogame dove i personaggi prendono forma e diventano i suoi amici “reali”. I genitori, purtroppo non riescono ad accettare la cosa pienamente. Fingere che tutto vada bene, come vedremo nella storia, non è di nessun aiuto così come i comportamenti dei suoi compagni di scuola che tendono ad isolarlo e picchiarlo. Una triste rappresentazione di casi analoghi a cui la cronaca ci ha tristemente abituati.

Considerazioni pennacorviane

I disegni affidati a Marianna Pescosta sono in simbiosi con la storia e le sue tematiche videoludiche. Tutti cerchiamo rifugio in mondi immaginari, come libri, realtà virtuale, videogame e fumetti, dove possiamo essere chi vogliamo. Tuttavia questa “fuga” deve essere sempre e solo temporanea perché la vita vera è fuori!

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