Amici di Penna di Corvo bentornati! Oggi parliamo della saga di “Blackwater”, parto della mente di Michael McDowell.
Le acque nere dei Caskey
All’alba della domenica di Pasqua del 1919 il cielo sopra Perdido, Alabama, è terso, di un pallido rosa traslucido che non si riflette sulle acque nere che la settimana precedente hanno allagato del tutto la città. I milleduecento abitanti si sono rifugiati in collina. La città marcisce sotto un vasto strato di acqua scura, putrida e stagnante che cominciava a ritirarsi. Oscar Caskey e il suo servitore Bray remano lentamente su una piccola imbarcazione attraverso le strade della cittadina. Mentre passano davanti a quello che quattro giorni prima era l’Osceola Hotel, intravedono una donna sconosciuta in piedi davanti alla finestra aperta di una delle camere da letto del secondo piano. E’ alta, magra, pallida e molto bella: il suo nome è Elinor Dammert. Sostiene di aver dormito durante l’evacuazione dell’albergo. Ma il segno lasciato dall’acqua alta al picco della piena nella camera supera di quasi mezzo metro la tastiera del letto rifatto con cura dalla giovane donna. Nessun essere umano sarebbe potuto sopravvivere in quella stanza.
Blackwater ha inizio nei primi anni ’20 del ‘900 a Perdido, un’immaginaria cittadina dell’Alabama. La saga si snocciola in sei volumi che narrano le vicende di varie generazioni di Caskey, ricchissimi proprietari terrieri e segherie.
Un’esondazione è sempre un dramma che obbliga i cittadini a ricominciare da quel po’ che si è riuscito a salvere. Perdido non è esonerata da questo destino che si legherà a quello di Elinor Dammert, misteriosa ragazza dai capelli ramati rimasta intrappolata in una stanza dell’Osceola Hotel dal giovane rampollo di casa Caskey: Oscar.
Da quell’incontro tutto cambierà!

L’autore
Michael McDowell prolifico scrittore e sceneggiatore riconosciuto in ambito internazionle. Nato in Alabama negli anni ’50. La sua terra di nascita è fonte di ispirazione grazie anche al legame dei suoi abitanti con l’occulto ed il soprannaturale.
Nel 1979 il primo romanzo L’amuleto riscosse un enorme successo permettendogli subito di dedicarsi alla scrittura a tempo pieno. Nell’arco di dieci anni tira fuori piu’ di trenta romanzi fino ad arrivare alla saga di Blackwater.
Amato da Stephen King che lo cita come fonte di ispirazione de “Il miglio verde“, McDowell si affaccia anche allo schermo firmando 11 episodi della serie “Un salto nel buio” di George Romero (regista di “La notte dei morti viventi“), collaborando con Tim Burton in “Beetlejuice” e firmando l’adattamento di “Nightmare before Christmas“.
La sua vita termina nel 1999 a causa di una complicazione dell’HIV, lasciando alle sue spalle numerosi progetti incompiuti, tra cui “Come candele che bruciano” completato da Tabitha King (moglie di Stephen) che vedrà la luce nel 2006.
Possiamo sicuramente annoverarlo a pieno nella casta dei Principi dell’Horror.
Una felice riscoperta
Il romanzo di “Blackwater” abbraccia i generi gotico, horror, thriller e fantascienza. Cominciamo col dire che in prima uscita la saga di Blackwater non ebbe il successo che meritava, causa anche la scelta dell’editore di pubblicare un unico volume delle dimensioni della Bibbia contrariamente alla volontà dell’autore.
Trenta anni dopo la sua stesura l’editore indipendete francese Monsieur Toussaint Louverture decise di proporlo in una preziosa edizione in sei volumi la cui grafica è affidata a Pedro Oyarbide. La scelta si rivela vincente ed il romanzo “inonda” il mercato della letteratura vendendo milioni di copie.
Neri Pozza prende la palla al balzo e decide di fare lo stesso proponendolo sul mercato italiano. In effetti, il romanzo come era concepito da McDowell, ovvero in “pillole” è sicuramente più apprezzabile e digeribile, soprattutto i primi due volumi dove le “emozioni” sono centellinate e vanno ricercate nelle stupende descrizioni che calano il lettore nell’atmosfera di quegli anni.
I romanzi successivi sono un susseguirsi di eventi che vanno dai classici “intrighi di corte” a morti al limite dello splatter e del sovrannaturale. La scrittura è fluida e coinvolgente, la trama nella sua ordinarietà si intreccia in maniera spettacolare a tematiche quali l’instabilità sociale, i conflitti razziali e le instabilità sociali, familiari e psicologiche.
Il fatto che i “Clan Caskey” sia di stampo matriarcale dona alla dona un ruolo centrale all’interno della storia che conferma quello che ormai è assodato nella maggioranza dei casi: “Le donne sono le prime a scoprire le cose, poi le comunicano agli uomo…”.
Le copertine della versione italiana donano un piccolo indizio sull’evento principale di quel capitolo senza tuttavia rovinarne la lettura.
Un’edizione di pregio
Neri Pozza propone un’edizione divisa in sei volumi con una copertina di alto pregio capace di arricchire la più squallida delle librerie. Il formato resta tascabile e mantiene un prezzo più che ragionevole ovvero 250 pagine al costo di € 9,90 per ogni capitolo della saga.
Un’ottima lettura da tenere in considerazione per eventuali regali per il Natale che si avvicina!
Un abbraccio “Senza Cera”
J-Crow
I volumi della saga:
- La Piena
- La Diga
- La Casa
- La Guerra
- La Fortuna
- La Pioggia