A salire oggi sul palco di #BehindTheMusic sono i The Darkness.
Una band inglese di grandissimo talento ma con una storia molto travagliata segnata da numerosi cambi di formazione, lo scioglimento e per fortuna la reunion.
Nascono nel 2000 capitanati dai fratelli Hawkins (Dan e Justin) e nel giro di pochi anni (tre per essere precisi) lanciano il loro primo album “Permission to land” che vendendo un milione e mezzo di dischi regala ai Darkness la vetta della classifica inglese. Supportato anche dai vari singoli “I Believe in a Thing Called Love”, “Love is only a feeling” e “Get your hands off my woman” l’album viene certificato quadruplo platino nel reame di Elisabetta II.
Guadagnano il privilegio di fare da spalla ai Metallica nel Summer Sanitarium Tour.
Due anni dopo (2005) esce il celeberrimo secondo album intitolato “One Way Ticket To Hell…and Back” anch’esso disco di platino.
Partono in tour mondiale conquistando milioni di cuori con i loro riff energetici e falsetti ironici. La vetta sembra sempre più vicina ma il successo raggiunto in così poco tempo è come uno stallone purosangue: se non sei pronto a domarlo ti butta giù e ti calpesta. Nel 2006 qualcosa si rompe e complice l’abbandono a causa di dipendenze da alcol e droga del cantante Justin i Darkness si sciolgono. I superstiti mutano forma e uscendo dall’ “Oscurità” diventano gli “Stone Gods”.
Tutto sembra ormai finito, “One way ticket to hell” suona nelle radio come un eco dall’oltretomba e proprio in questo silenzio cominciano a girare, anni dopo, voci di un possibile ritorno.
Nel 2011 il ritorno in scena. L’anno successivo la band apre le date europee di “Born This Way Ball” di Lady Gaga.
Poco dopo ecco arrivare sul mercato musicale l’album “Hot Cakes”, un mix di rock old-school alla AC/DC, parti sfarzose ed extreme metal…in pratica “Un classico album alla Darkness” come afferma Justin Hawkins (uscito finalmente dal tunnel delle dipendenze).
Il 2015 è l’anno della rinascita con l’album “Last of our Kind”.
“Back from the dead.” sono queste le parole con cui Dan Hawkins annuncia al pubblico che i Darkness sono risorti dalle loro ceneri!
Lontani da ogni tentazione, incidono l’album su di un’isola irlandese e si appassionano ai miti nordici (ed anche alla serie Vikings) che influenzano i brani al suo interno. “Barbarian” con il suo assolo “irresponsabile” narra le gesta di Ivarr SenzaMidollo (figlio di Ragnar) che conquista l’Inghilterra Orientale.
Poco dopo l’album restano orfani del batterista, ma non sempre il male vien per nuocere! Entra nella band Rufus Tiger Taylor, figlio di un certo Roger che conferma l’antico detto “Buon sangue non mente!”.
Due anni dopo il quinto album “Pinewood Smile”, successivamente un live dal titolo “Live at Hammersmith”.
Nel 2019 il sesto capolavoro firmato Darkness ha il nome di “Easter is Cancelled”. Parto delle menti di Rufus e Dan, brano da cui trae il nome l’album è stato l’ultimo ad essere composto, in maniera frenetica che tuttavia gli dona un carattere speciale.
Sicuramente una band che merita di essere ascoltata, coinvolgente e mai banale che propone un rock dinamico con venature metal. Donano scariche di energia con assoli di chitarra, riff e acuti da far tremare le ginocchia.
ATTENZIONE: la leggenda narra che chiunque non ascolti il brano riceverà la visita in sonno di Ivarr in versione conquistatore!
Lasciandovi la curiosità di spulciare i vari album dei Darkness (non ve ne pentirete!) anche per oggi è tutto dal palco di #BehindTheMusic.
Un abbraccio “Senza Cera”
J-Crow